C’era una volta una coppia di
amici inseparabili.
Entrambi avevano il cuore pieno di
grandi valori.
Entrambi erano buoni e altruisti.
Entrambi sapevano amare.
Un giorno, uno di quelli cupi e
freddi, la gente del paese decise di dividerli poiché considerava il piccolo in
pericolo. Quell’amicizia non era una cosa giusta. I due andavano separati prima
che qualcosa di brutto potesse accadere.
La coppia inseparabile decise così
di fuggire insieme. Decisero di andare lontano, da quel paese che non poteva
capire l’amore che li univa.
Così un mattino, prima che il sole
si alzasse, presero le loro poche cose e si addentrarono nella grande foresta
che circondava il paese. Solo superandola sarebbero stati salvi dalle
malelingue.
Nessuno mai del paese aveva avuto
il coraggio di addentrarsi in quella foresta piena di pericoli, di feroci
rapaci e sabbie mobili.
Alberi secolari popolavano quel
posto reso buio dagli stessi.
Ad ogni loro passo si udivano
suoni intorno di foglie calpestate e rametti spezzati. Probabilmente qualcuno
li stava seguendo o più semplicemente qualcuno li stava solo spiando.
I due amici iniziavano ad avere un
po’ paura, però nessuno dei due voleva ammetterlo per non far preoccupare
l’altro.
Decisero semplicemente di
camminare con passo più rapido. Più veloci erano e prima uscivano da quella
terrificante foresta.
Ad un tratto un suono di pigolii
li attirò verso un albero molto alto. Da laggiù si riusciva a scorgere un nido
con al suo interno una testolina bianca e nera che si muoveva di qua e di là.
Si guardarono attorno senza vedere nessuno. Probabilmente la sua mamma era
andata alla ricerca di cibo.
Decisero di fermarsi un po’ per
controllare quel piccolo uccellino che si sporgeva sempre più dal suo nido.
Come avevano immaginato il piccolo
cadde dall’albero, ma senza aprire le sue minute ali. Troppo giovane per sapere
già volare.
A terra da solo e con tutto il
casino che faceva col suo pigolare sarebbe stato una facile preda.
I due compagni si guardarono.
Dovevano intervenire loro. Così tocco al piccolo amico avvicinarsi alla gazza e
prenderla con le sue delicate manine.
Una volta conquistata la fiducia
dell’uccellino decise di appoggiarlo sulla sua spalla e iniziare ad
arrampicarsi sull’albero. Il nido era molto in alto così ci misero un po’ prima
di raggiungerlo. Appena arrivati al nido la piccola gazza lo ringraziò e lo
salutò. Nemmeno il tempo di ridiscendere dall’albero che si vide tornare la
mamma gazza con il cibo nel becco.
La tenera scena fece sorridere i
nostri amici, subito distratti da strani movimenti dei cespugli. Non osarono né
avvicinarsi né controllare che fosse.
Decisero solo di continuare il
loro cammino.
Il terreno si faceva sempre più
umido e fangoso.
Probabilmente nei paraggi c’erano
degli stagni o peggio delle sabbie mobili.
Si guardarono per consultarsi.
Nessuno dei due sapeva cosa fare o
come muoversi.
Finché ad un tratto si sentì uno
strano miagolio.
Era un gatto.
Un gatto in pericolo.
Cominciarono a guardarsi attorno
per capire da dove provenisse quel miagolio straziante.
Eccolo! Oltre una siepe di canne
di bambù si riuscì a scorgere un gatto grigio tutto bagnato sopra ad un tronco
che galleggiava nel bel mezzo di una palude.
Dovevano muoversi, aiutarlo e fare
tutto molto in fretta. Il gatto poteva essere in pericolo, potevano esserci dei
coccodrilli in agguato.
Questa volta toccò al saggio amico
addentrarsi in quelle acque pericolose. Lui poteva difendersi, ma il suo
piccolo amico sarebbe stato solo un tenero bocconcino.
Raggiunto il gatto e preso in
spalla, eccolo già sulla strada di ritorno.
Sulle rive opposte si vedono degli
strani movimenti. Sono due enormi coccodrilli che si sono improvvisamente
svegliati dal loro profondo sonno. Si accingono ad entrare in acqua. Il piccolo
dalla riva cerca di avvisare il suo amatissimo amico. Lo incita ad accelerare
la nuotata, senza mai voltarsi indietro. La vista dei coccodrilli potrebbe
spaventarlo e bloccarlo nel mezzo della palude.
Le sue ansie però non trovano
fondamento, presto il gatto è tratto in salvo e con lui anche il suo caro
amico.
Il pericolo è ormai scampato.
Il gatto ringrazia e saluta con
calore i due amici ritornando così dai suoi cuccioli.
Nella foresta è calato un buio
improvviso. Probabilmente il sole sta scendendo, ma con gli alberi così alti i
suoi raggi spariscono prima che in altri posti.
I due amici sono terribilmente
stanchi per la giornata intensa che hanno vissuto insieme.
Andare avanti sembra ormai
diventare un’ardua impresa.
Decidono così di ritornare
indietro verso la loro casa.
Dopotutto il tragitto percorso non
è lungo.
In un paio di ore si ritrovano
esausti sul loro divano.
Ormai il sonno li ha assorbiti e
nemmeno gli strani rumori della notte che circondano la casa riescono a
svegliarli.
Là fuori da casa strane ombre si
muovono losche avvicinandosi furtive alle finestre con gli scuri ancora
spalancati.
L’immagine che si vede all’interno
della casa è incredibile.
Incredibile come è stata quella
strana giornata e gli avvenimenti che hanno lasciato senza fiato gli abitanti
del paese.
Forse il loro posto è proprio lì:
fuori dalla casa e fuori da quella grande amicizia che lega quei due esseri
così diversi, ma simili di CUORE!!!
Rospocchia vuole ringraziare tre sue
amiche NIVES, ANITA e LUCIA che le hanno inviato le foto della piccola gazza
che veramente hanno trovato ai piedi di un albero in un boschetto di Soriasco
(PV).
Per le foto dei cani devo ringraziare
una cara amica ERICA che nonostante abiti lontano (Belgio) resta sempre nel mio
cuore.
Se anche tu vuoi veder pubblicate le
tue foto di animali spediscile via mail a Rospocchia o su Facebook.
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