martedì 17 giugno 2014

Rospocchia racconta




C’era una volta una coppia di amici inseparabili.
Entrambi avevano il cuore pieno di grandi valori.
Entrambi erano buoni e altruisti.
Entrambi sapevano amare.

Un giorno, uno di quelli cupi e freddi, la gente del paese decise di dividerli poiché considerava il piccolo in pericolo. Quell’amicizia non era una cosa giusta. I due andavano separati prima che qualcosa di brutto potesse accadere.

La coppia inseparabile decise così di fuggire insieme. Decisero di andare lontano, da quel paese che non poteva capire l’amore che li univa.
Così un mattino, prima che il sole si alzasse, presero le loro poche cose e si addentrarono nella grande foresta che circondava il paese. Solo superandola sarebbero stati salvi dalle malelingue.
Nessuno mai del paese aveva avuto il coraggio di addentrarsi in quella foresta piena di pericoli, di feroci rapaci e sabbie mobili.

Alberi secolari popolavano quel posto reso buio dagli stessi.
Ad ogni loro passo si udivano suoni intorno di foglie calpestate e rametti spezzati. Probabilmente qualcuno li stava seguendo o più semplicemente qualcuno li stava solo spiando.
I due amici iniziavano ad avere un po’ paura, però nessuno dei due voleva ammetterlo per non far preoccupare l’altro.
Decisero semplicemente di camminare con passo più rapido. Più veloci erano e prima uscivano da quella terrificante foresta.

Ad un tratto un suono di pigolii li attirò verso un albero molto alto. Da laggiù si riusciva a scorgere un nido con al suo interno una testolina bianca e nera che si muoveva di qua e di là. Si guardarono attorno senza vedere nessuno. Probabilmente la sua mamma era andata alla ricerca di cibo.
Decisero di fermarsi un po’ per controllare quel piccolo uccellino che si sporgeva sempre più dal suo nido.
Come avevano immaginato il piccolo cadde dall’albero, ma senza aprire le sue minute ali. Troppo giovane per sapere già volare.
A terra da solo e con tutto il casino che faceva col suo pigolare sarebbe stato una facile preda.

I due compagni si guardarono. Dovevano intervenire loro. Così tocco al piccolo amico avvicinarsi alla gazza e prenderla con le sue delicate manine.


Una volta conquistata la fiducia dell’uccellino decise di appoggiarlo sulla sua spalla e iniziare ad arrampicarsi sull’albero. Il nido era molto in alto così ci misero un po’ prima di raggiungerlo. Appena arrivati al nido la piccola gazza lo ringraziò e lo salutò. Nemmeno il tempo di ridiscendere dall’albero che si vide tornare la mamma gazza con il cibo nel becco.


La tenera scena fece sorridere i nostri amici, subito distratti da strani movimenti dei cespugli. Non osarono né avvicinarsi né controllare che fosse.
Decisero solo di continuare il loro cammino.

Il terreno si faceva sempre più umido e fangoso.
Probabilmente nei paraggi c’erano degli stagni o peggio delle sabbie mobili.
Si guardarono per consultarsi.
Nessuno dei due sapeva cosa fare o come muoversi.
Finché ad un tratto si sentì uno strano miagolio.
Era un gatto.
Un gatto in pericolo.

Cominciarono a guardarsi attorno per capire da dove provenisse quel miagolio straziante.
Eccolo! Oltre una siepe di canne di bambù si riuscì a scorgere un gatto grigio tutto bagnato sopra ad un tronco che galleggiava nel bel mezzo di una palude.
Dovevano muoversi, aiutarlo e fare tutto molto in fretta. Il gatto poteva essere in pericolo, potevano esserci dei coccodrilli in agguato.
Questa volta toccò al saggio amico addentrarsi in quelle acque pericolose. Lui poteva difendersi, ma il suo piccolo amico sarebbe stato solo un tenero bocconcino.
Raggiunto il gatto e preso in spalla, eccolo già sulla strada di ritorno.



Sulle rive opposte si vedono degli strani movimenti. Sono due enormi coccodrilli che si sono improvvisamente svegliati dal loro profondo sonno. Si accingono ad entrare in acqua. Il piccolo dalla riva cerca di avvisare il suo amatissimo amico. Lo incita ad accelerare la nuotata, senza mai voltarsi indietro. La vista dei coccodrilli potrebbe spaventarlo e bloccarlo nel mezzo della palude.
Le sue ansie però non trovano fondamento, presto il gatto è tratto in salvo e con lui anche il suo caro amico.
Il pericolo è ormai scampato.
Il gatto ringrazia e saluta con calore i due amici ritornando così dai suoi cuccioli.

Nella foresta è calato un buio improvviso. Probabilmente il sole sta scendendo, ma con gli alberi così alti i suoi raggi spariscono prima che in altri posti.

I due amici sono terribilmente stanchi per la giornata intensa che hanno vissuto insieme.
Andare avanti sembra ormai diventare un’ardua impresa.
Decidono così di ritornare indietro verso la loro casa.
Dopotutto il tragitto percorso non è lungo.
In un paio di ore si ritrovano esausti sul loro divano.
Ormai il sonno li ha assorbiti e nemmeno gli strani rumori della notte che circondano la casa riescono a svegliarli.

Là fuori da casa strane ombre si muovono losche avvicinandosi furtive alle finestre con gli scuri ancora spalancati.

L’immagine che si vede all’interno della casa è incredibile.
Incredibile come è stata quella strana giornata e gli avvenimenti che hanno lasciato senza fiato gli abitanti del paese.


Forse il loro posto è proprio lì: fuori dalla casa e fuori da quella grande amicizia che lega quei due esseri così diversi, ma simili di CUORE!!!




Rospocchia vuole ringraziare tre sue amiche NIVES, ANITA e LUCIA che le hanno inviato le foto della piccola gazza che veramente hanno trovato ai piedi di un albero in un boschetto di Soriasco (PV).

Per le foto dei cani devo ringraziare una cara amica ERICA che nonostante abiti lontano (Belgio) resta sempre nel mio cuore.



Se anche tu vuoi veder pubblicate le tue foto di animali spediscile via mail a Rospocchia o su Facebook.

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