Fumetto

Gino il postino

In origine Gino è un semplice ragazzo che durante il giorno lavora come postino, consegnando la posta in paese; la sera esce con gli amici; ma di notte spesso i suoi sogni sono popolati da…tartarughe!!!

Ha sempre avuto questa grande passione.
La sua casa è piena di statuine, foto, libri, riviste e documentari. Ormai sa tutto di loro, quindi è giunto il momento di acquistarne finalmente una.
Dopo numerose ricerche ha rintracciato un n

egozio specializzato, dove poter trovare tartarughe di varie specie.
Ora non vede l’ora che arrivi domenica, giorno in cui non lavora e che può quindi  dedicarsi al grande acquisto.


L’ansia e l’eccitazione lo tengono sveglio tutta la notte.


Domenica mattina Gino si sveglia di buona ora e dopo un’abbondante colazione   avvia verso il negozio di animali.





Le esposizioni delle tartarughe sono diverse.
Che belle! Hanno riprodotto l’habitat per ogni specie. C’è il laghetto con le tartarughe acquatiche, ma ci sono anche quelle da terra con la casetta fatta di roccia.

Gino dopo aver girato un po’ a curiosare, si ferma davanti a una mamma tartaruga con le sue piccoline al seguito. In fondo Gino è un gran tenerone!
Proprio in quel momento esce dalla tana l’ultima tartarughina.
E’ strana. E’ diversa dalle altre.
A Gino quella tartarughina lo attrae molto. Quella sua particolarità la rende unica.



La tartaruga è un po’ più grandina delle altre piccole. Ha un guscio piuttosto allungato, con due gobbe e schiacciato nel mezzo. Sembra quasi che sia nata con due gusci attaccati. A guardarla bene da vicino il musetto è diverso da qualsiasi tipo di tartaruga. Sembra che al posto del naso abbia una piccola proboscide. 

Gino chiama la commessa del negozio per avere delle informazioni in più riguardo alla strana tartaruga.


Peccato però che, appena la ragazza inizia a parlare, Gino non presta attenzione alle sue parole, poiché la strana tartaruga si avvicina verso il vetro della gabbia e lui, estasiato dal vederla così da vicino, si distrae divertendosi a giocherellare con l’animale, come un bambino.
A parte le varie informazioni sulla specie e  sulla nascita della tartaruga, la commessa lo stava mettendo al corrente di una cosa molto importante, che forse avrebbe dovuto ascoltare.


Alla cassa la commessa si accerta che il cliente sia sicuro del suo  acquisto, nonostante le notizie che gli ha dato. Gino continua a non prestare attenzione. E’ al settimo cielo, così le parole della ragazza gli entrano in modo confuso.



Mentre è intento nei suoi pensieri, la tartaruga è riuscita a mettere fuori dal buco per respirare il musetto e cerca invano di morderlo. Ovviamente Gino non se ne accorge e carica in macchina la scatola, continuando a ripetere dei nomi buffi a voce alta.



Arrivato a casa Gino estrae dalla scatola la tartaruga per metterla nel recinto che i giorni precedenti ha preparato per lei. 
Finalmente ha deciso anche il nome del suo nuovo amico: Dogu (da doppio guscio).


I giorni passano normalmente, Gino appena può va al recinto per fare due chiacchiere con Dogu o per darle da mangiare o per accertarsi che stia bene.
Con l’arrivo della bella stagione l’alimentazione varia con l’alternarsi dei frutti di stagione. Gino non vede l’ora di fargli assaggiare una fetta d’anguria. Arrivato al recinto, trova un’amara sorpresa. Il recinto è rotto e di Dogu non c’è traccia.
Prova a entrare per verificare anche dentro la casetta di roccia.
Non c’è. Probabilmente è stata lei a forzare la rete per crearsi una via di fuga.



Inizia a cercare Dogu per tutto il giardino: tra i cespugli, in mezzo ai muretti, dietro i vasi. 
Dov’è finito Dogu?

Gino è stanco, fa caldo, è una giornata afosa e il sole è molto forte. Decide di fare una pausa per bere qualcosa dopodiché continuerà la sua ricerca. Deve assolutamente trovarla prima che cali il sole.


Mentre cammina verso casa, guarda in giro per il giardino e non si accorge che sul tappeto c’è qualcosa.



E’ Dogu! E’ sdraiato sotto il portico sul tappeto della cucina. Probabilmente anche la tartaruga sentiva caldo in giardino e ha cercato un posticino al fresco.

Anche arrivato davanti alla portafinestra Gino non si accorge dell’animale che dorme sul tappeto.


Dogu però si accorge che Gino è distratto e non l’ha notato. Rimane fermo e sdraiato, finché vede il piede del ragazzo che si alza e punta verso di lui.
Con uno scatto si alza e spinge violentemente via il piede, quindi Gino perde l’equilibrio e si ribalta in avanti.


Gino rotola per terra, ma non si è accorto che è stata la tartaruga a farlo cadere.


Solo una volta atterrato e messosi a sedere si accorge di aver trovato il suo amico. 


Nella caduta Gino no si è accorto che le sue ciabatte sono volate in aria. Ora una sta atterrando proprio su Dogu, che presa alla sprovvista si spaventa e morde il dito del ragazzo.


Gino la stava solo accarezzando…come al solito non si accorge di nulla fino a quando sente il dolore del morso.



Riporta poi la tartaruga nel suo recinto. Prende la cassetta degli attrezzi per riparare la rete.


Alla sera tarda ad andare a letto. Si sente agitato e sconbussolato, ma non capisce perché.


Il sonno arriva solo alle prime luci del sole…


Oggi è lunedì e Gino deve andare a lavorare.



…si prepara, ma la notte insonne si fa sentire.


Forse non è imbranato, ma c’è qualcosa di diverso oggi.




Quando se ne accorge…



…è incredulo…


…scioccato…



Gino è disperato…non capisce cosa gli è successo e non sa come si deve comportare…sa solo che ogni volta che si muove fa un danno.


Oggi però è giornata di lavoro, così decide di prepararsi e andarci, magari può chiedere consiglio al suo amico e collega Marco.


Ma nemmeno stando fermo riesce a non combinare casini!


Gino è demoralizzato, ma anche molto preoccupato.


Salire in macchina diventa un’impresa e purtroppo ci mette un po’ prima di sistemarsi e di partire…arriverà in ufficio in ritardo.


Arrivato davanti alle porte delle poste Gino tira un grande sospiro per farsi coraggio.

In ufficio ci sono ormai tutti. Come prevedeva è in ritardo.
Cerca di non farsi notare e si avvia alla sua scrivania in punta dei piedi.
Marco sta leggendo la gazzetta, come tutti i lunedì, però non gli sfugge l’aspetto strano dell’amico.



Iniziano a lavorare, però Gino non riesce a controllare la forza e come è successo a casa inizia a combinare guai anche in ufficio.


Marco si volta e chiede nuovamente al collega delle spiegazioni.
Esasperato e ormai disperato Gino decide di raccontare tutto. Magari può aiutarlo a capire cosa è successo.


Il tempo però scorre ed è giunto il momento di andare a consegnare la posta in paese.
Marco non gli è stato molto d’aiuto. Lui è convinto che la colpa sia della sua mania per le tartarughe.
Gli ha sempre sconsigliato di prendere in casa quegli animali strani.
Gli diceva: “Guardati da quegli animali che vivono più di te!!”
Dice che la sua metamorfosi è dovuta a questa sua ossessione, le sue continue ricerche…

Gino pensa continuamente alle parole di Marco, ma le trova del tutto assurde.
Dopotutto non siamo in un film di fantascienza…queste cose non capitano nella realtà. Dev’essere una malattia, un virus che c’è in giro o un nuovo tipo di morbo o di epidemia che travolgerà l’intero pianeta…

Sovrappensiero lancia nel baule il sacco della posta, ma la macchina non regge il forte impatto…



Gino non riesce a calibrare la sua nuova forza. Ogni volta che si distrae ecco che combina guai.


Ecco che la notte porta consiglio.
Gino si ricorda che domenica, quando aveva trovato Dogu sotto al portico, gli aveva morso il mignolo.
Forse è stato proprio quel morso che gli ha trasmesso qualche veleno.

Il giorno dopo decide di prendersi un giorno di ferie.
Deve capire cosa gli sta succedendo.
Va dalla sua tartaruga e nel guardarla si ricorda della commessa del negozio dove l’ha acquistata…
Decide di andarci subito per non perdere del tempo utile.

E’ un po’ imbarazzato e non sa come chiedere informazioni alla commessa.
Lei però appena alza lo sguardo rimane scioccata.


Gino è meravigliato dal fatto che la commessa sappia già cosa gli sia capitato.
Lei cerca di rammentargli tutto il discorso che gli aveva fatto quando aveva acquistato quella tartaruga, ma nel suo cervello c’è solo nebbia.
Purtroppo non l’aveva ascoltata. L’eccitazione di aver trovato una tartaruga lo aveva completamente distratto e le parole della ragazza non gli erano nemmeno entrati dall’orecchio.


La ragazza lo porta sul retro del negozio. E’ curiosa di vedere il guscio.


Gino inizia a raccontare tutto ciò che gli è capitato.
Sonia, la commessa, non sembra molto stupita. Di sicuro sa qualcosa più di lui.
Decidono di incontrarsi con più calma di sera a casa di Gino, in modo che lei possa raccontargli una strana storia che potrà aiutare il ragazzo a capire come comportarsi.



Sonia si presenta puntuale all’appuntamento.
E’ bellissima e Gino rimane incantato ad ammirarla.
Lei ovviamente non se ne accorge. Si sofferma un attimo davanti al recinto della tartaruga, la quale accortosi della nuova presenza esce dalla tana per osservare la ragazza.




Dopo i primi saluti i due si accomodano in giardino davanti ad una bevanda fresca.
Sonia non perde tempo e inizia a raccontare ciò che sa.
Gino nuovamente sulle nuvole non presta attenzione alle parole della ragazza. Continua a guardarla ammirato. E’ proprio una bellissima ragazza!



Sonia si accorge che parla inutilmente, così richiama l’attenzione colpendolo col giornale sulla testa.


Il giornale che ha portato non serve solo come bacchetta per Gino, ma è la prova di ciò che sa. La sua può sembrare una storia assurda, ma quell’articolo conferma tutto ciò che ha scoperto e ora lo conferma anche il guscio di Gino!!
Sonia è disponibile ad aiutarlo. Lei è un’appassionata lettrice di thriller, quindi tutta questa storia la affascina.
Ora però tocca a Gino scoprire dove abita Ezio Colombo il dipendente della ditta addetta alle fognature.



 La mattina seguente Gino si reca alle poste prima del suo orario, in modo da poter cercare in archivio l’indirizzo del signor Colombo.



Durante la giornata passa davanti all’abitazione del signor Colombo, per mettergli nella buca lettere un biglietto con il suo numero di telefono e la richiesta di un appuntamento.
Ezio Colombo non abita più in quel palazzo. La casella postale ha il nome cancellato.
Cosa può fare ora?



Il giorno dopo Gino parla con il suo amico Marco per chiedergli aiuto.
Marco è un tipo pignolo e sa che sul lavoro non si può ficcare il naso negli affari degli altri.


Impietosito dalla faccia disperata dell’amico decide però di cercare almeno di aiutarlo a scoprire dove si è trasferito questo signor Colombo.
In quel palazzo conosce i bambini che giocano sempre in cortile…magari loro sanno qualcosa.

        
Fine della prima puntata.

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